Negli ultimi quindici anni sono stato richiesto come inspirational speaker su temi legati alla formazione e allo sviluppo delle risorse umane, al teambuilding, al riconoscimento e alla realizzazione del talento, al change management. 

Ho avuto la grande opportunità di operare in contesti internazionali (due squadre nazionali, per cinque stagioni la Nazionale maschile Italiana e per sei quella Finlandese oltre ai migliori club in Italia e Grecia) e nelle più importanti manifestazioni sportive (Giochi Olimpici, Mondiali, World League, World Cup, Europei, Champions League, Serie A) e il necessario e continuo confronto con i risultati mi ha offerto l’opportunità di sviluppare attitudine al lavoro per obiettivi, di migliorare la mia visione strategica, mi ha allenato all’abitudine di prendere decisioni sotto pressione, al processo di identificazione del talento e alla costruzione delle squadre che ho allenato, tanto dal punto di vista sportivo che manageriale.

Nella pallavolo, oltre alle quindici medaglie in carriera (tra queste, il 12 agosto 2012, la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra con gli azzurri) sono orgoglioso è di aver fatto esordire, nelle esperienze in Finlandia e in Italia, oltre 60 atleti nelle due squadre nazionali.

Nel tiro con l’arco sono arrivate, oltre a innumerevoli medaglie individuali, la medaglia d’oro all’Europeo del 2018 e quella di bronzo al Mondiale 2019 con la squadre del mixed team (Mauro Nespoli e Vanessa Landi) seguita in prima persona da me.

Sono oltre 400 le ore di lectures durante le quali ho raccontato ciò che tutte queste mie squadre mi hanno insegnato, facendolo in sette Università e per un centinaio di gruppi imprenditoriali in Italia e all’estero.

Nel biennio 2016-2018, inoltre, sono stato l’Amministratore Delegato della Scuola Holden – Contemporary humanities, fondata a Torino da Alessandro Baricco e portata, insieme ai soci Carlo Feltrinelli, Oscar Farinetti e Andrea Guerra, all’equipollenza alla laurea triennale in discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo (Dams).

La Scuola Holden, unica università della scrittura e principale riferimento in Europa per l’insegnamento delle tecniche di storytelling, mi vede tutt’ora all’interno del proprio board e responsabile di progetti di formazione corporate, narrazione d’impresa e narrazione del territorio.

Sono il maestro della disciplina Instabilità, una delle sette discipline (oltre a Figure, Armonia, Design della mente, Linguaggi e Intensità) che costituiscono il corso universitario triennale Holden Academy.

L’8 maggio 2019 ho pubblicato il saggio: Capolavori. Allenare, allenarsi, guardare altrove (Add editore), grande successo editoriale giunto oggi alla quarta ristampa.

In caso vogliate contattarmi potete compilare il form al fondo di questa pagina. Rispondo sempre personalmente alle richieste per testimonianze, laboratori o progetti corporate.

È possibile scaricare il mio CV completo e le schede (traccia di contenuti e tecniche) di due speech frequentemente richiesti nella mia attività di formatore. Si intitolano Capolavori, ovvero dell’essere una squadra e Qui e ora!

Che cos’è la mentalità vincente?

La mia idea di mentalità vincente va oltre il numero di coppe, trofei e medaglie che si custodiscono in bacheca, ma passa attraverso quello che la vicenda di William Turner ci ha insegnato e suona così: siate felici se i vostri avversari sono difficili da battere.

La nostra mentalità vincente si definisce in relazione alla qualità dei nostri competitors.

Non è un dettaglio: non mi riferisco al semplice confronto con i nostri avversari. Ho avuto due punti di riferimento molto precisi nelle mie esperienze sportive: il Brasile per la pallavolo e la Core del Sud per il tiro con l’arco.

Una cosa è accettare il confronto, come succede ai Giochi Olimpici o ai Mondiali, altro è desiderare di giocare proprio contro le squadre più forti o sfidare il numero uno al mondo del ranking mondiale.

Desiderare di giocare contro chi è più bravo di noi mettendo in moto, contemporaneamente, i due emisferi del cervello: quello sinistro razionale, matematico che ci aiuta a trasformare i nostri avversari in numeri, statistiche, tattica e quello destro, sede della passione e della creatività, che ci fa venire voglia di mettere sul comodino la fotografia con le facce dei nostri avversari in modo che siano lì, tutte le mattine a ricordarci perchè stiamo facendo tutta quella fatica.

Ma cosa succede se siamo noi i migliori? Cosa succede se siamo noi l’azienda leader del mercato?

In questo caso si arriva al nucleo della questione: la capacità di trasformarci nel nostro avversario.

Le nostre prestazioni dell’anno prima diventano l’asticella da alzare. Se rifacciamo quello che sappiamo fare , otterremo (se saremo fortunati) gli stessi risultati, ma da qualche un nostro avversario starà cercando di allenarsi un’ora in più di noi, di curare meglio un dettaglio, di accorciare le distanze. E, presto o tardi, ci riuscirà.

La mentalità vincente è una sfida si, ma contro se stessi.

Come si dice nel mondo anglosassone, alla fine ogni competizione si riduce a questo: IT’S YOU vs YOU.

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